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giovedì 29 ottobre 2015

DIVERSITA' O PRESUNTA TALE...

La diversità è diversità in quanto tale e mai e in nessuna chiave questa deve essere vista o intesa in maniera diversa da quella che è. Diverso non vuol dire buono o sbagliato, bello o brutto, nero o bianco, ma solo differente da altro.
Al mondo d'oggi credo che il mondo si sia suddiviso in due fazioni sbagliate: i gretti ignoranti, chiusi e razzisti, e i relativisti, cioè quelli che ostentano e esaltano le diversità. Parlo dei primi.
Io sono una persona mite, e fortunatamente ancorata ai vecchi valori quali la famiglia, ed alla mia amata Patria, ma mi rendo conto su me stesso che oggi dobbiamo cercare di essere aperti alle diversità e all'integrazione. Dire la parola "Mio" oggi è un concetto molto relativo. Le multinazionali ci hanno mangiato; non abbiamo più un briciolo di industria e di manodopera che prima ci classificava in maniera positiva in tutto il mondo. L'Italia è di tutti, il mio paese è di tutti e a quanto pare io che ci sono nato non ho minimamente un briciolo di diritto in più rispetto a chi ne viene da fuori...Giusto? Sbagliato?
Le persone che vengono qui da noi da altri paesi, non lo fanno di certo per o con piacere, scappano da situazioni particolarmente frustranti o addirittura invivibili, in zone di guerra clamorose. Ma mi domando, è giusto poi quest' atteggiamento che loro hanno nei nostri confronti e della nostra società?
Straniero, diverso, vuol dire per caso non aver voglia di lavorare? Straniero vuol dire non avere dignità per pretendere il giusto su un posto di lavoro e accontentarsi di pochi spiccioli perchè fini a loro stessi? E' giusto che l' Italia e io italiano subiamo tutto questo a dispetto di queste persone che speculano in queste situazioni?
Domande da un milione di 10000 euro...ciò che è certo è che questa forma di delinquenza e non dignità, hanno ridotto il nostro paese ad uno straccio e tanti giovani come me devono pensare al proprio futuro lontano da qui. Caro straniero qui nel nostro paese puoi viverci, puoi lavorarci, puoi guadagnarci e vivere, ma non ti ricordare di essere diverso solo quando pensi di voler vivere come vuoi.
Forse quello che fa più ridere, è che queste persone si ricordano della parola rispetto solo quando, e se, se  ne sentono privati, ma per loro stessi nei nostri confronti che li accogliamo non ne hanno per niente quando pensano di voler vivere a loro modo; e invece noi siamo meglio di loro che dovremmo averne per loro? Siamo razzisti se cerchiamo di difendere ciò che è nostro? Il nostro modo di vivere e le nostre tradizioni e religioni? Non credo!
Con questo mi collego al secondo genere di persone che ho elencato, i relativisti.
Ad oggi tutto è possibile, ma non per l'accezione positiva del termine; oggi tutto si può fare, tutto si può dire, tutto si può mostrare; cioè che è chiaramente nero posso dire che è bianco, ciò che è alto posso dire che è basso, ecc. ho reso l'idea. Questa che dovrebbe essere una grandissima forma di ricchezza per noi e per tutti non è diventata altro che una bieca forma per dire che ogni cosa la si vede nel  proprio modo sfiorando il ridicolo. La libertà e la giustizia sono uguali per tutti ok? Ma se questo è vero, e lo è, avremo da una parte, chi è libero di vestirsi e di mostrare la propria sensualità come gli pare , ma dall' altra, chi può chiaramente mostrare dissenso e ribrezzo per questa cosa, ovviamente mai cadendo  e sfociando in violenza. Quello che voglio chiaramente dire con questo discorso è che, i famosi so tutto io, mi vesto come voglio, dico ciò che voglio, bestemmio dove voglio, stacco un crocifisso dalla classe perchè sono musulmano, faccio togliere un maiale come giostra perchè nel mio paese è sacro.....bè sappiate che ciò che è libertà per voi nel fare e dire ciò che volete, è libertà anche dall'altra nel dire e fare ciò che si vuole. Perchè accettare la diversità non vuol dire farsi sottomettere, perchè integrazione non vuole dire schiavismo da parte nostra, perchè non bisogna scambiare la tolleranza per stupidità. L'Italia agli italiani prima di tutto, e il resto si adatti all' Italia qual'è.
Concludo dicendo una cosa che credo fermamente; passeranno gli anni, i secoli, le generazioni, ma la famiglia, su qualsiasi pianeta ci troveremo tra 1000 anni, sarà sempre e solo formata da un padre, una madre e dei figli. Questa è famiglia, il resto solo una brutta copia o presunta tale.